GABER in BN: aprono Dondero e Borgna

Queste fotografie estratte dal mio archivio, in modo del tutto incompleto, ricordano un periodo indimenticabile che ha segnato un grande momento nella storia della cultura italiana.

Fu una stagione straordinaria che ha espresso grandi talenti di cui Giorgio fu tra i più significativi. E coincide con i giorni bellissimi della nostra gioventù.
Una stagione di fertilità creativa e temperie collettiva in cui si fondevano il talento e lo spirito civile, l’impegno politico: cantanti, attori ed intellettuali che approdavano spontaneamente a quello che appariva quasi un comune progetto, un progetto che si nutriva della creatività divertita di raffinati intellettuali come Fortini, Leydi, Bosio, Bajini, Pogliotti, Leporini, Straniero ecc. scrittori, musicisti e teatranti (come non citare Dario Fo, Giancarlo Corbelli, Giorgio Strehler ecc.)

Un gruppo di personalità multiforme che si esprimeva nella veste dimessa del cabaret, della canzone detta leggera, nello stile delle caves parigine e brechtiano, nell’esempio dei Brassens, dei Montand, dei Francis Lemarque e degli altri straordinari interpreti della Parigi di Prevért e Aragon. E per questo che abbiamo aggiunto al gruppo di artisti italiani alcune immagini degli artisti della canzone d’autore francese.

Mario Dondero





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Sarà inaugurato il 9 Febbraio con una mostra inedita del Maestro Mario Donderom e a seguire con un intervento di Gianni Borgna (storico della canzone italiana) che racconterà il Gaber "divo" della TV in Bianco e Nero.La mostra di Dondero, ripropone il clima della Milano degli anni Sessanta e degli artisti che lo stesso fotografo ha incontrato in quegli anni: da Jannacci alla Vanoni, a Milva a Maria Monti, a Franco Fortini Piero Mazzarella, Franco Nebbia, Gabriella ferri, Adraina asti, Paolo Poli, Sergio Endrigo, Yves Montand, jan Brassens ......Gaber

Mario Dondero, di origini genovesi nasce a Milano il 6 maggio 1928, rappresenta una delle più importanti e originali “voci” nell’ambito del fotogiornalismo contemporaneo.

Inizia a lavorare nei primi anni cinquanta collaborando con "L'Unità", "L'Avanti", e poi come cronista a "Milano Sera". Successivamente collaborerà con la rivista "Le Ore", animata principalmente da Salvato Cappelli, Giuseppe Trevisani e Pasquale Prunas, il cui slogan è "una foto vale 1000 parole". In quegli anni è con il gruppo dei "Giamaicani" di Milan Alfa Castaldi, Camilla Cederna, Luciano Bianciardi, Giulia Nicolai, Carlo Bavagnoli e Ugo Mulas (che inizia la sua attività professionale di fotografo, proprio con Dondero).

Nel 1955 si trasferisce a Parigi da dove collabora con diverse testate italiane ("L'Espresso", "L'Illustrazione Italiana", fra gli altri), e anche con "Le Monde", "Le Nouvel Observateur", "Le Figaro". Diventa amico di molti scrittori e intellettuali francesi, che ritrae (Roland Topor, Claude Mauriac, Daniel Pennac, Jeshar Kemal). Notissima la foto di gruppo degli scrittori del cosiddetto Nouveau roman (Nathalie Serraute, Samuel Beckett, Alain Robbe-Grillet, Claude Mauriac, Claude Simon, Jerome Lindon, Robert Pinget, Claude Ollier), ripresi a Parigi nell'ottobre del 1959 davanti alla sede de Les Editions de Minuit.