>> PERCHE’ ACCUSO il TG MARCHE!

La Rai “sprecata” (per ciò che non fa e che potrebbe fare sul piano della produzione dei programmi culturali, artistici ecc.). Così intitolavo un intervento per i 25 anni dell’attività delle sedi regionali. Ma oggi debbo aggiungere: RAI parziale (e passibile di interruzione di pubblico servizio) nell’informazione di ciò che accade in regione.
Già avevo segnalato alla Rai Marche questa sua “parzialità” in merito a precedenti eventi, come quello di una sua assenza in occasione di una celebrazione di un Premio Oscar, o di un sua assenza alla Laurea di Edoardo Sanguineti a Macerata ecc.

In questi giorni ho scritto alla direzione della Rai Marche per ribadire che stava per concludersi il Giorgio Gaber Cagli Festival. Mi auspicavo - dopo questa ulteriore sollecitazione – di vedere la presenza di un troupe Rai per l’esclusiva regionale del “Dio Bambino” di Gaber/Luporini con Eugenio Allegri. In più nel pomeriggio erano in programma un convegno di rilievo storico e una lettura del testo “Il grigio” con tre attori e la visione delle foto di Enrica Scalfari della messinscena di Gaber/Jannacci/Rossi di “Aspettando Godot” di Beckett.
Ma anche in questa occasione, abbiamo registrato l’assenza del TG3. Ma come è possibile che dal 9 febbraio al 6 marzo 2008, con sette giornate e quindici iniziative, il TG3 Marche non abbia avuto il “dovere” di informare il pubblico regionale di questi appuntamenti?
Si sono mossi da Roma, da Firenze, Milano per partecipare al Festival. E’ venuta una troupe di Rai Educational di Giovanni Minoli, ne hanno parlato il Corriere della Sera, la Repubblica, la TV Svizzera attraverso un ospite dei convegni programmati a Cagli. Ma il TG3 Marche non ha ritenuto che l’informazione potesse avere uno spazio nel proprio TG.

Siamo di fronte ad una palese e ingiustificata illegittimità del servizio pubblico televisivo. Non si può “oscurare” l’informazione! Sono stato componente del Servizio di Vigilanza della RAI Marche e credo che sia un diritto da parte del cittadino avere le informazioni di rilievo generale. Ed è un dovere della Rai svolgere un servizio di informazione.


prof. Massimo Puliani

PS: Non riguarda l'informazione culturale, MA E' BENE RICORDARLO:
"Per integrare il reato di interruzione di pubblico servizio di cui all'art. 340 cod.pen è sufficiente che l'entità del turbamento della regolarità dell'ufficio o l'interruzione del medesimo, pur senza aver cagionato in concreto l'effetto di una cessazione reale dell'attività o uno scompiglio durevole del funzionamento, siano stati idonei ad alterare il tempestivo, ordinato ed efficiente sviluppo del servizio, anche in termini di limitata durata temporale e di coinvolgimento di uno solo settore"
E' quanto ribadito dalla VI sezione penale della Corte di Cassazione nella sentenza n. 26077 depositata il 9 giugno 2004.



08/03/2008